Anche se all’inizio potrebbe sembrare che la ristrutturazione di una baita in montagna sia uno di quegli eventi estremamente difficili e lunghi, in realtà non è propriamente così.
Ristrutturare una baita in montagna potrebbe essere più semplice rispetto a quello che sembra a prima vista. Come riuscirci senza spendere troppi soldi o tempo? Cerchiamo di scoprirlo insieme: leggi subito la nostra piccola guida e vedrai che spesso le cose sono moto più semplici di quello che sembrano in un primo luogo.
Baita in montagna: ecco come ristrutturarla
Quando si tratta di eseguire la ristrutturazione di una baita in montagna, sono davvero molte le cose a cui bisogna prestare attenzione. Innanzitutto c’è da offrire un occhio di riguardo a tutto ciò che concerne l’intonaco, come ci hanno consigliato i colleghi di consigliperilweb.it, dev’essere quanto più possibile termoisolante e preferibilmente realizzato con un occhio di riguardo anche a tutto ciò che concerne la qualità (il che non sempre avviene).
Molte volte la finitura a intonaco della baita in montagna viene eseguita in un modo troppo semplice e semplicistico, senza essere in linea con il contesto naturale di base, il che molto spesso crea un gran ventaglio di problemi e difficoltà per le persone.
Altre volte la finitura viene addirittura nascosta grazie a un rivestimento fatto di fette tagliate dei tronchi grezzi: è una soluzione innovativa norvegese e bisogna che dire funziona benissimo. Si tratta di una soluzione estremamente efficace, oltre che anche bella: un misto di effetto termoisolante e stile.
In effetti al giorno d’oggi sono sempre di più i possessori delle baite italiane che cercano di trarre la massima ispirazione dai loro omologhi norvegesi. Lo stile, in effetti, è quello rustico e originale. Non a caso è anche molto consono al paesaggio di riferimento. Gli elementi strutturali del legno vengono comunque mantenuti a vista, il che è tipo proprio di moltissime baite dei diversi livelli della montagna.
I muri esterni delle case vengono sempre rifiniti a intonaco, a sua volta lasciato in uno stato grezzo in ciò che si può considerare alla pari di un ottimo compromesso tra la soluzione pratica e più propriamente quella rustica.
Come ottenere i tronchi di rivestimento?
Ottenere quel tipo di tronchi non è affatto così difficile come potrebbe sembrare. Per esempio, in Norvegia ci si reca in una vicinissima segheria in cui si possono ottenere delle varie travi di una sezione quadra direttamente a partire dai tronchi degli alberi.
Un falegname asporta da questi alberi ben 4 lunghe fette di legno. Le facce di taglio sono sempre perfettamente piane; la parte esterna della fetta, invece, è irregolare oltre che comunque rivestita dalla corteccia. Quest’ultima, in effetti, rappresenta un materiale molto importante per il progetto.
Ovviamente, per eseguire la ristrutturazione di una baita in montagna si possono intraprendere anche delle azioni differenti. Per esempio, si può ricorrere a degli elementi di pietra oppure ai pannelli realizzati con un materiale piuttosto vario. Reperire le fette di tronco degli alberi non è affatto difficilissimo, oltre che abbastanza economico. Si tratta di una di quelle soluzioni che offrono la possibilità d’incrementare il livello di termoisolamento dell’abitazione senza spendere troppo.
Tuttavia, il rivestimento in tronchi tagliati dev’essere fissato su di un sottorivestimento completamente realizzato in di travetti. Ovviamente, il perimetro delle porte e delle finestre dev’essere adattato alla lunghezza del rivestimento in questione. Durante l’esecuzione della ristrutturazione vera e propria bisogna in ogni caso seguire l’inclinazione relativa alle falde e possibilmente anche rinforzare le saldature negli intorni delle finestre.
Come applicare i tronchi e i travetti?
Quando si applica la sottostruttura di rivestimento, quest’ultima dev’essere fissata alla parete grazie all’utilizzo di appositi tasselli di acciaio con tanto di una piccola barra filettata un pochino sporgente. I tasselli non devono comunque avere un diametro troppo grande per non rovinare l’integrità della sottostruttura. Per applicare tali tasselli sui travetti bisogna realizzare dei fori distanziati di circa 70-80 cm.
In un secondo momento tale foro dovrà essere ulteriormente allargato, ma unicamente sul lato a vista, in modo da incassare senza problemi anche il dado di serraggio poco sotto al filo piano. Se resta un po’ di parte eccedente della barra, quest’ultima va, ovviamente, tagliata.
Durante la ristrutturazione i travetti devono essere posti verticalmente, magari aiutandoli con una livella a bolla. I travetti, inoltre, vanno distanziati di 80 cm e agli stessi vanno fissati i mezzi tronchi con tanto di viti progettati appositamente per il legno. Il taglio va eseguito anche in prossimità delle spalline delle finestre e persino delle porte d’accesso. In particolare si deve prestare attenzione a ciò che concerne i vani finestra, che vanno rivestiti con delle tavole dall’alto spessore.
Tali tavole dovrebbero essere sagomate, in modo da seguire per intero il profilo dell’architrave. Non è, invece, richiesto eseguire modifiche di alcun genere agli infissi. Il materiale di rivestimento va gestito con molta attenzione per evitare gli scarti residui di materiale.
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