Tra i luoghi più affascinanti e ammirati del Trentino ci sono sicuramente le sue splendide Dolomiti. Le maestose Alpi Trentine sono state spesso al centro di apprezzatissime leggende. Le storie che hanno per protagoniste le montagne hanno affascinato da sempre gli amanti della natura, oggi ne vediamo una che potremmo definire (senza troppi giri di parole) assolutamente romantica: stiamo parlando della leggenda dei Monti Pallidi. Vediamo quindi qual è il motivo della nascita di questa leggenda che ha per protagonista proprio le Dolomiti. Di certo la caratteristica colorazione di questi monti si trova alla base di questa leggenda.
La leggenda dei Monti Pallidi coinvolge, nello specifico, le Marmarole che si sviluppano per 13 chilometri incastonate tra Cima Belprà e Pian dei Buoi. Si tratta di un territorio molto apprezzato dagli escursionisti che possono godere di itinerari straordinari oltre che di foreste incontaminate.
La leggenda dei Monti Pallidi
La leggenda legata proprio ai Monti Pallidi è sicuramente tra le più suggestive dell’intero arco dolomitico. Sembra che un principe, innamorato di una fanciulla incontrata in sogno, riuscì a conoscerla e poi a sposarla. Si trattava della principessa della Luna che si trasferì quindi proprio sulla Terra. Tuttavia uno strano destino aveva condannato i due a rimanere per sempre separati visto che il principe non poteva vivere sulla Luna perché accecato dalla sua luce intensa. Nemmeno la principessa poteva vivere sulla Terra a causa del calore cupo che emanavano le montagne; i boschi invece le provocavano una insuperabile malinconia. Di conseguenza i due non riuscivano a trovare una soluzione, se non quella di vivere separati.
Ma un giorno il principe incontrò il re dei Salvani (gnomi in cerca di un luogo dove abitare) che gli propose di abitare in serenità nei boschi. In cambio avrebbe reso lucenti le montagne. I piccoli gnomi cominciarono quindi a filare i raggi della Luna aiutati dal plenilunio in modo da realizzare un manto candido per coprire le montagne. In questo modo i Monti divennero Pallidi e la principessa tornò sulla Terra per vivere assieme al suo principe.
La leggenda riflette chiaramente la natura difficile e selvaggia (quasi fortemente ostile) che impera sulle cime dei Monti Pallidi, dove anche l’accesso è particolarmente difficoltoso. I Monti sono infatti ancora poco frequentati dal grande pubblico, motivo che le rende quasi incontaminate nella loro totalità. L’antico bosco di Col Nero ne è un esempio.
L’origine del nome
Come già citato più sopra, la denominazione Monti Pallidi deriva sicuramente dalla caratteristica colorazione delle cime di questo tratto di Dolomiti della Val di Fassa. Il colore che caratterizza i Monti Pallidi è infatti un bianco grigio molto chiaro tendente al bianco ghiaccio. C’è da dire che la colorazione citata caratterizza anche molte cime delle Dolomiti Trentine; la particolare colorazione chiara è dovuta infatti ad una roccia caratteristica nota come Dolomia.
Sicuramente le cime dei Monti Pallidi sono uno spettacolo per gli occhi visto che soprattutto in pieno giorno, ma anche durante le notti di luna piena, diventano protagoniste di una colorazione quasi surreale. Lo spettacolo è garantito anche durante l’alba e il tramonto: in questi momenti della giornata le cime assumono la straordinaria colorazione rosa mista ad arancio acceso. Il fenomeno è sicuramente tra i più apprezzati dai fotografi o dagli amanti della fotografia di montagna e possiede anche un nome specifico: enrosadira.
Sicuramente se soggiornerai in questa zona delle Dolomiti non potrai perderti fenomeni come quelli citati. Magari associando le chiarissime cime dei Monti Pallidi alla romantica leggenda che li avvolge ti sembrerà tutto ancora più straordinario. Quindi adesso potrai raccontare a tutti della straordinaria leggenda che ha fatto diventare le Dolomiti i Monti Pallidi che tutto il mondo ci invidia.
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