La pentola a pressione è uno strumento preziosissimo nella nostra cucina e ci aiuta molto a velocizzare le cotture dei nostri cibi. Negli anni è diventato un utensile indispensabile per coloro che prediligono delle cotture sane e nutrienti. Infatti il vapore interno alla pentola a pressione è quello che cuoce gli alimenti. Per cui i cibi vengono cotti per vaporizzazione e non per bollitura. Una modalità che non altera né i preziosi nutrienti contenuti in molte verdure, né il loro sapore. Proprio per questo, la cottura per mezzo di pentola a pressione è una di quelle più consigliate da medici e dietologi.
Nel corso di questo articolo andremo ad analizzare il funzionamento della pentola a pressione in relazione con il piano di cottura su cui questa viene posta. Cercheremo di capire quale tipologia di pentola a pressione è più adatta. Qual è il piano di cottura più efficiente, se a induzione o a fiamma. In base a questo daremo anche qualche utile consiglio per realizzare delle cotture gustose e nutrienti senza impiegare troppo tempo. Infine valuteremo anche quali sono le pietanze che cuociono prima in relazione al tempo che abbiamo a disposizione per cucinare.
Come le tipologie di piano cottura influenzano l’uso della pentola a pressione
Come molti sapranno, i piani di cottura impiegati in cucina sono essenzialmente due. A induzione e a gas. Il primo sfrutta la temperatura generata dalle resistenze interne al piano cottura per generare il calore. Il secondo invece usa il gas come combustibile per la fiamma che scalda il pentolame che andremo a porre sul piano cottura. Entrambi i metodi sono validi e hanno pregi e difetti in relazione al loro utilizzo specifico. In particolare, in questo caso, parliamo di uso di pentole a pressione.
Il processo di cottura mediante pentole a pressione è raggiungibile attraverso entrambi i piani di cottura. Spesso è più una preferenza di chi cucina, piuttosto che del metodo che si preferisce utilizzare. Infatti, per altre tipologie di pentole, la differenza tra un piano a induzione e uno a gas è più importante. Si parla infatti di come il calore si diffonde sul fondo della pentola. Nel caso invece delle pentole a pressione questo diventa alquanto trascurabile. Infatti, una volta raggiunta la temperatura interna di 120°C, il processo di cottura per accumulo di pressione funziona in ogni caso. Inoltre il calore diventa omogeneo in tutta l’intera superficie interna della pentola a pressione.
Valutazioni preliminari sulla cottura dei cibi
Se abbiamo poco tempo a disposizione, bisogna sapere quanto tempo impiegheremo a cuocere determinati cibi con la pentola a pressione. Le ricette mediante l’uso della pentola a pressione sono moltissime come suggerite anche da Pentole a pressione Migliori. Bisogna sapere innanzitutto che la carne e i legumi impiegano più tempo rispetto a tutte le altre pietanze. A regime infatti, i legumi secchi impiegano dai 30 ai 40 minuti, mentre quelli freschi poco di meno, dai 20 ai 30 minuti. Per quanto riguarda la carne invece, il tutto dipenderà dal suo taglio. Gli arrosti e gli stufati impiegano dai 20 ai 30 minuti, ad esempio, mentre i bolliti anche fino a 45 minuti. La frutta e le verdure sono quelle che impiegano tra i 5 e i 10 minuti per ultimare la cottura. Mentre il riso, una delle pietanze di maggior successo con cottura a pentola a pressione, impiega tra i 5 e i 7 minuti.
Ovviamente queste pietanze riescono ad ultimare la loro cottura a partire dal momento in cui la pentola si trova a pressione. Quindi quando la sua temperatura interna si trova a 120° C. Per far sì che tutto il processo si velocizzi, un trucchetto furbo suggerito da Fatto in casa da Benedetta, è quello di mettere la temperatura del piano cottura, che sia con la fiamma o induzione, al massimo quando iniziamo la cottura. Solo quando la pressione è al livello giusto, potremo abbassare progressivamente la temperatura fino ad ultimare la cottura del piatto.
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