8 Settembre 2024

Domegge di Cadore

Tutto il meglio delle Dolomiti e del Cadore

Semi autofiorenti: consigli per la coltivazione outdoor

Semi autofiorenti: consigli per la coltivazione outdoor

Coltivare cannabis è un hobby comune a tante persone. Chi non ha alle spalle alcuna esperienza e comincia da zero, si orienta quasi sempre verso la cannabis autofiorente. Chi acquista semi autofiorenti, sa infatti bene che si tratta di un’opzione particolarmente vantaggiosa per i principianti. Non fotoperiodici – il che è importante anche dal punto di vista del risparmio energetico in quanto non si richiede un grosso impegno con le luci – i semi di cannabis autofiorente rappresentano una buona opzione sia per chi coltiva indoor sia per chi, invece, preferisce gli spazi esterni. Come muoversi in questo caso? Scopriamolo nelle prossime righe.

 

Coltivare cannabis autofiorente outdoor: i principali vantaggi

Prima di entrare nel vivo del come, vediamo il perché. Come mai vale la pena coltivare cannabis autofiorente outdoor? Il vantaggio principale è legato alle dimensioni delle piante. Derivando dalla cannabis ruderalis, le autofiorenti non raggiungono altezze eccessive, il che è un’ottima cosa per chi vuole coltivare in maniera discreta o ha poco spazio in balcone o sul terrazzo.

 

Cannabis autofiorente: come coltivarla al meglio in uno spazio esterno

Iniziamo a elencare i consigli per coltivare al meglio la cannabis autofiorente in contesto outdoor parlando della scelta del vaso. Premettendo il fatto che le piantine di autofiorenti andrebbero rinvasate il meno possibile perché soffrono troppo, ricordiamo che l’optimum prevede il fatto di orientarsi verso un vaso dalla capacità compresa tra i 5 e i 20/25 litri.

 

Attenzione: anche il colore conta. Gli esperti consigliano di evitare vasi di colore nero. Come mai? Il motivo è molto semplice ed è legato al fatto che il colore sopra ricordato attira eccessivamente la luce, con conseguente rischio di danni per le piante. Per evitare questa deriva, si consiglia di optare per vasi color cotto o di coltivare le proprie piante di cannabis autofiorente in un vaso bianco.

Quando cominciare a concimare

Quando si può cominciare a concimare le piante di cannabis autofiorente coltivate outdoor? In linea di massima, lo step sopra menzionato deve essere chiamato in causa attorno al ventesimo giorno di vita delle piantine. In questa fase, è fondamentale evitare di somministrare alle piante alte dosi di nutrienti. Entrando nel vivo di questo aspetto, è bene ricordare che, come ripetuto spesso da breeder di grande esperienza, durante la fase vegetativa delle piante di cannabis autofiorente è bene privilegiare l’azoto rispetto agli altri nutrienti utilizzati come concime.

 

Non appena ci si accorge che la fase vegetativa è finita e che cominciano a spuntare i primi fiori di cannabis, bisogna adottare un altro approccio per quanto riguarda il concime. Durante la fioritura, infatti, è bene orientarsi verso concimi caratterizzati da una prevalenza di potassio e di fosforo.

 

Come proteggere le piantine di cannabis

Quando si parla di come coltivare la cannabis autofiorente outdoor, un cenno va dedicato, per forza di cose, ai consigli per proteggerle. Per evitare gli attacchi da parte degli insetti e, nel contempo, evitare di sovraccaricarle con insetticidi potenzialmente pericolosi per la salute, ci si può orientare verso rimedi naturali efficaci e sicuri, come per esempio l’olio di Neem, che tiene lontani gli insetti con il suo odore pungente.

 

Per prevenire le infestazioni, basta procedere con una nebulizzazione a cadenza settimanale. Con la giusta costanza, è possibile evitare le infestazioni di insetti come le mosche bianche, i ragnetti rossi, i pidocchi.

 

Il momento della raccolta

Il momento della raccolta della cannabis autofiorente può arrivare in alcuni casi dopo 60 giorni. In altri, invece, ce ne vogliono circa 80. Per capire quando è arrivata l’ora di raccogliere le proprie piantine coltivate outdoor, bisogna fare attenzione ai tricomi. Da osservare con una lente di ingrandimento – a occhio nudo sarebbe impossibile – quando sono sufficientemente maturi assumono un colore tendente all’ambrato.